Educazione all’Oceano

Educazione all’Oceano

Conoscere e capire l’influenza che l’oceano
ha su di noi e come noi influenziamo l’oceano,
condividendo questa conoscenza nel mondo. Tutti i giorni.

Che cos’è l’Educazione all’Oceano?

L’oceano è intrinsecamente connesso ad ogni parte del globo, all’esistenza dell’umanità stessa e alle pratiche socioculturali.
L’Educazione all’Oceano (Ocean Literacy) è uno strumento, un quadro d’azione e, più in generale, una mentalità che considera le relazioni tra l’oceano e tutti gli aspetti della vita sulla Terra. L’Educazione all’Oceano catalizza le azioni per proteggere, conservare e utilizzare in modo sostenibile l’oceano coinvolgendo la società tutta.

Nel mondo è attiva una rete di progetti, associazioni, istituzioni e enti che lavorano tutti i giorni per progetti di Educazione all’Oceano rivolti a diversi gruppi – come studenti, scuole e insegnanti, aziende e dipendenti, istituzioni, artisti, etc.

IOC-UNESCO unisce tutti gli sforzi in un unica casa, dedicando una piattaforma mondiale all’Educazione all’Oceano, per promuovere l’incontro, lo scambio di informazioni e buone pratiche e collaborare nella creazione di nuove iniziative.

L’evoluzione dell’Educazione all’Oceano

L’Educazione all’Oceano è nata inizialmente per educare e informare il pubblico e le parti interessate sull’importanza dell’oceano. Oggi, il movimento si è evoluto dall’applicazione iniziale in soli contesti educativi formali ad un approccio che considera tutte le sfere della società: cittadini, aziende, istituzioni, scuole, centri di ricerca, università, fondazioni, organizzazioni, enti, etc.

Qualunque sia il proprio lavoro, ovunque si viva, l’oceano ci riguarda e c’è sempre qualcosa che possiamo fare per lavorare alla sua tutela e promuovere un utilizzo sostenibile delle sue risorse.

Portare l’oceano in classe, in tutte le scuole del mondo

Gli insegnanti sono onde di cambiamento per il futuro della scuola e fonte ispirazione per i loro studenti.

Includere l’Educazione all’Oceano nel curriculum scolastico aiuta gli studenti a a sviluppare la conoscenza e la comprensione dell’influenza reciproca tra società e oceano, a comprendere l’importanza della biodiversità marina e ad aumentare la consapevolezza sullo stato dei mari.
Le scuole che adottano un “Curriculum Blu” promuovono una nuova generazione di cittadini e futuri leader informati, attivi e responsabili verso le tematiche del mare.

“La comunità internazionale deve fare dell’educazione uno dei pilastri della sua azione per l’oceano. Perché se vogliamo proteggerlo meglio, dobbiamo insegnarlo meglio. In occasione del One Ocean Summit, fisso un obiettivo comune per i nostri 193 Stati membri: includere l’educazione all’oceano nei programmi scolastici entro il 2025.”

Audrey Azulay, Direttore Generale UNESCO – Brest (France), One Ocean Summit 2022

I principi essenziali dell’Educazione all’Oceano

I sette principi essenziali dell’Educazione all’Oceano sono la base di partenza per costruire una conoscenza comune dell’ambiente marino. Essi descrivono i fenomeni che caratterizzano e regolano l’oceano, la vita che abita il mare, ne raccolgono l’essenza, i valori non quantificabili, i patrimoni materiali e immateriali.

Principio 1: “La Terra ha un grande oceano con molte caratteristiche

L’oceano ricopre il 70% della superficie terrestre e contiene il 97% dell’acqua totale del nostro pianeta.
Da fuori, dell’oceano vediamo solo la superficie, ma l’oceano è composto da incredibili paesaggi sottomarini – ospita la catena montuosa più lunga al mondo e il punto più profondo del pianeta – e da una grandissima varietà di organismi, dai più microscopici come il nanoplancton, al più grande animale esistente: la balenottera azzurra.

A scuola studiamo l’esistenza di cinque oceani, ma non è propriamente così. L’oceano è uno solo, un unico grande oceano che collega tutte le coste di tutti i continenti.
Poi ci sono i bacini oceanici, loro si che sono cinque: Artico, Atlantico, Pacifico, Indiano e Meridionale.
Questi bacini oceanici sono però connessi tra loro grazie al sistema di circolazione globale – circolazione termoalina – alimentato dal vento, dalle maree, dalla rotazione della Terra e del Sole, nonché dalle variazioni di temperatura e salinità dell’acqua.
Questo sistema trasporta acqua, energia, materia e organismi in giro per il globo, per questo viene anche definito Grande Nastro Trasportatore.
Gli oceanografi hanno calcolato che una singola particella d’acqua può impiegare fino a 2.800 anni per fare il giro completo!

Per quanto possa sembrare immenso, infinito e resiliente, l’oceano sta diventando sempre più fragile e le sue risorse sono sempre più limitate. Per questo dobbiamo agire collettivamente per salvaguardarlo.

 

Principio 2: “L’oceano e la vita nell’oceano modellano le caratteristiche della Terra”

I primi organismi pluricellulari nacquero nell’oceano circa 1,4 miliardi di anni fa: le alghe, mediante la fotosintesi e la liberazione dell’ossigeno nell’ambiente, crearono le condizioni necessarie all’evoluzione degli organismi marini più complessi e la successiva colonizzazione della terraferma.

L’oceano modella continuamente tutti i paesaggi del nostro Pianeta. Le aree costiere sono modificate dal movimento dell’acqua di onde e maree, dalla conseguente erosione, dalla sedimentazione di materiale organico ed inorganico, come la sabbia. La costa e le scogliere, così come alcune catene montuose – pensa alle Dolomiti – rappresentano chiaramente la stratificazione di fossili marini e i diversi livelli del mare succeduti nei millenni.

La vita e il benessere della popolazione mondiale, soprattutto quella insulare e costiera, sono strettamente dipendenti dall’oceano e dal suo benessere.

Nonostante l’importanza dell’oceano, le attività umane hanno fortemente alterato l’equilibrio naturale di questi processi. L’urbanizzazione costiera modifica la distribuzione della sabbia e delle spiagge; le crescenti emissioni di biossido di carbonio alterano le proprietà chimiche e fisiche dell’oceano, acidificandolo e aumentandone la temperatura; l’aumento della temperatura media globale influisce sull’aumento del livello del mare.

 

Principio 3: “L’oceano ha una grande influenza sul clima e sulle condizioni meteorologiche”

La maggior parte delle precipitazioni ha origine dall’evaporazione dell’acqua dell’oceano nella fascia tropicale: il vapore risale nell’atmosfera e si condensa generando le nuvole e la pioggia.

L’oceano assorbe gran parte delle radiazioni solari che raggiungono il nostro pianeta. Il calore assorbito viene rimbalzato continuamente tra oceano e atmosfera, regolando così il ciclo dell’acqua e del carbonio, quindi la circolazione oceanica e quella atmosferica.

El Niño è un esempio di fenomeno climatico periodico che determina un forte riscaldamento delle acque dell’Oceano Pacifico centro-meridionale, provocando eventi meteorologici estremi come inondazioni, siccità e altre perturbazioni che alterano fortemente le attività economiche, come l’agricoltura e la pesca, a livello globale.

Oltre alle radiazioni solari, l’oceano assorbe il biossido di carbonio presente nell’atmosfera: l’eccesso di questo gas serra provoca l’abbassamento progressivo del pH dell’oceano, causandone l’acidificazione.

Il surriscaldamento e l’acidificazione dell’acqua hanno un forte impatto sugli ecosistemi e sulla vita degli organismi marini. Grazie alle sue proprietà di assorbire calore e biossido di carbonio, l’oceano è un potente alleato contro il cambiamento climatico. Ma, non dobbiamo superare i suoi limiti.

 

Principio 4: “L’oceano rende la Terra abitabile”

I fossili delle prime forme di vita, le stromatoliti, sono stati ritrovati nell’oceano e risalgono a circa 4,28 miliardi di anni fa, poco dopo la formazione della Terra.

3,5 miliardi di anni fa si formarono i primi organismi vegetali unicellulari, i cianobatteri, definiti come fitoplancton: sono proprio questi organismi microscopici che hanno permesso l’evolversi della vita nell’oceano e sulla terraferma, grazie alla produzione e accumulo di ossigeno mediante il processo di fotosintesi.

Tuttora, il fitoplancton rappresenta il maggior produttore di ossigeno del pianeta – ebbene sì: più della Foresta Amazzonica. Dobbiamo più del 50% dell’ossigeno che respiriamo proprio a questi esseri minuscoli.

Dalla produzione di ossigeno alla mitigazione del clima, dalla fornitura di acqua a quella di nutrienti, l’oceano è essenziale per la vita sul nostro pianeta ed è nostro dovere salvaguardarlo.

 

Principio 5: “L’oceano sostiene una grande diversità di vita e di ecosistemi”

Iniziamo dalle basi. Un ecosistema è l’insieme e l’interazione continua tra i componenti viventi e l’ambiente fisico-chimico in cui vivono. Le caratteristiche fisiche sono rappresentate da temperatura, luce, disponibilità di nutrienti e tipologia di substrato.
Ciascun ecosistema è caratterizzato da organismi animali e vegetali specifici, adattati alle diverse condizioni ambientali, con ruoli precisi per il buon funzionamento dell’ecosistema.

Alcuni esempi di ecosistemi marini sono le scogliere coralline, le foreste di mangrovie, le praterie di Posidonia oceanica, i fondali rocciosi, i fondali oceanici, le zone lagunari, il coralligeno e molti altri. Negli ecosistemi più profondi, come le sorgenti idrotermali, gli organismi vivono in condizioni estreme: poca luce, poco ossigeno e alta pressione. Per sopravvivere ricorrono quindi a specifiche reazioni chimiche per produrre energia e nutrienti.

La stessa varietà di ecosistemi è rappresentata dagli organismi che abitano l’ambiente marino: virus, batteri e funghi microscopici, organismi animali e vegetali, vertebrati ed invertebrati, carnivori, erbivori e filtratori di diverse dimensioni. Fino ad ora sono state descritte solo 270.000 specie marine ma si stima che ce ne siano oltre un milione ancora da scoprire!

 

Principio 6: “L’oceano e gli esseri umani sono indissolubilmente interconnessi”

L’oceano provvede a risorse e servizi imprescindibili per il benessere e la sopravvivenza degli esseri umani, animali e vegetali di tutto il mondo.
Fornisce alimenti, risorse minerali ed energetiche, molecole di interesse medico e farmaceutico, di cui molte sono ancora da scoprire. Oltre il 30% della popolazione globale ed intere Nazioni dipendono dalla pesca per il loro sostentamento. L’oceano rappresenta inoltre una rete essenziale di connessione e di trasporti: oltre i 90% dei beni e prodotti, dal cibo ai vestiti, dai mobili alle macchine di lusso, sono trasportati via mare.

L’oceano ha anche dato il via a molte industrie più o meno recenti: pesca, trasporti, energia eolica off-shore, acquacoltura, estrazione di minerali. Il turismo marino e costiero, le attività sportive, ricreative e culturali sono ulteriori servizi e benefici che l’oceano ci offre.
Tutte queste funzioni generano posti di lavoro e guadagno economico, con un forte impatto sulla società e sull’economia mondiale.

L’oceano, però, è molto più di una semplice fonte di risorse da estrarre: ha infatti un grande valore culturale, spirituale, ed è fonte primaria d’ispirazione e di benessere, sia mentale che fisico.

 

Principio 7: “L’oceano è in gran parte inesplorato”

Ad oggi, sappiamo ancora molto poco del nostro blu: solo il 20% dell’oceano è stato mappato ad una definizione tale da conoscerne le sue caratteristiche. È incredibile ma conosciamo meglio la superficie di Marte e della Luna che i fondali oceanici della Terra.

Questo perché l’oceano è immensamente vasto e ancora poco accessibile. Quel che rende ardua la ricerca è l’interdisciplinarietà dell’esplorazione e comprensione dell’oceano: coinvolge oceanografǝ, geologǝ, ecologǝ e tante altre professioni.
Esistono molti strumenti per l’esplorazione e per la raccolta di dati oceanografici: dai satelliti nello spazio alle macchine sottomarine telecomandate (ROV), dalle boe per raccogliere dati in situ ai Gliders, veicoli subacquei autonomi.

Nonostante i tanti specialistǝ e le tecnologie più innovative a disposizione, c’è ancora tanto da esplorare. La scoperta di nuove specie ed habitat marini è infatti in continua crescita: solo nel 2021 sono state scoperte oltre 30 nuove specie marine e nel gennaio del 2022 è stata trovata una barriera corallina quasi incontaminata a largo delle coste di Tahiti.

Per poter comprendere ed apprezzare al meglio ciò che l’oceano ci offre, è nostro dovere continuare ad esplorare e studiare le meraviglie del nostro Pianeta Blu.