Chi era James Lovelock

Chi era James Lovelock? Che cos’è la Teoria (o ipotesi) di Gaia? Un articolo dedicato al ricercatore, scrittore e collaboratore della NASA.

View of the Earth as seen by the Apollo 17 crew traveling toward the moon. ©NASA da Unsplash
Scritto da
Valentina Lovat, IOC-UNESCO
Data di pubblicazione
28 July 2022
Tempo di lettura
5 minuti

James Lovelock è stato uno scienziato, un ricercatore indipendente e uno scrittore britannico noto in tutto il mondo per aver ipotizzato la Teoria di Gaia, che descrive la Terra come un essere vivente in cui organismi e materia sono interconnessi.

Dalla Terra allo spazio, una vita per la scienza

Nato nel 1919 in Inghilterra, James Lovelock si laurea in chimica all’Università di Manchester e si specializza in ricerca medica a Londra. Poi vola negli Stati Uniti dove lavora come ricercatore in prestigiose istituzioni come Yale e Harvard. 

Inizia a collaborare con la National Aeronautics and Space Administration, semplicemente nota come NASA, lavorando allo sviluppo di numerosi sensori e strumenti utili per la ricerca e la raccolta di dati atmosferici e nello spazio.

Lovelock realizzò uno strumento utile per identificare la presenza di Clorofluorocarburi (CFC) nell’atmosfera, gas sintetici ritenuti i principali responsabili della riduzione della quantità di ozono nell’atmosfera terrestre e quindi dell’aumento delle radiazioni UV che raggiungono la superficie terrestre.
Grazie a a questa scoperta, il 16 settembre 1987 fu firmato il protocollo di Montréal, un trattato internazionale negoziato con lo scopo di ridurre e la produzione e l’uso di sostanze che danneggiano lo strato di ozono. Trattato descritto da Kofi Annan, all’epoca Segretario Generale dell’ONU, come esempio di eccezionale cooperazione internazionale. 

Ma la sua collaborazione con la NASA andò oltre la Terra. Il ricercatore collaborò anche allo studio di Marte come possibile pianeta per la scoperta di forme di vita extraterrestri. Studiò la composizione dell’atmosfera di Marte e collaborò alla missione Viking progettando strumenti per l’analisi della composizione dell’atmosfera di Marte.

Chi era James Lovelock_Decennio del Mare
A simulated view of Mars as it would be seen from the Mars Global Surveyor spacecraft ©NASA da Unsplash

La Teoria (o ipotesi) di Gaia

l motivo per cui James Lovelock è famoso ai più è la Teoria di Gaia, il cui nome deriva dalla dea greca della Terra, sviluppata negli anni ’70 durante la collaborazione con la NASA e la biologa statunitense Lynn Margulis. 

La Terra è vista come un sistema di autoregolazione che mantiene le proprie condizioni chimico-fisiche (temperatura media, pH, quantità di gas…) idonee allo sviluppo della vita, proprio grazie all’attività degli organismi viventi. Fin dall’origine della vita, gli organismi hanno avuto un profondo effetto sulla composizione dell’atmosfera e sul clima della Terra.

Questa teoria gettò le basi per una nuova modalità di fare scienza e ricerca avviando un nuovo modo di guardare all’ecologia e all’evoluzione globale, discostandosi così dall’immagine classica dell’ecologia come risposta biologica a una serie di condizioni fisiche. L’idea di una co-evoluzione della biologia e dell’ambiente fisico, in cui una influenza l’altro, è stata suggerita già a metà del 1700, ma mai con la stessa forza di Gaia, che rivendica il potere della vita di controllare e influire sull’ambiente abiotico. 

In tempi più recenti, l’ipotesi originale di Gaia è stata più volte revisionata come conseguenza a una maggiore conoscenza scientifica. Le ricerche sui comportamenti intrinseci dei sistemi complessi possono contribuire ulteriormente a chiarire la possibilità di applicare le nozioni gaiane ai sistemi ecologici e fisici della Terra.

L’ipotesi Gaia è descritta nel libro pubblicato nel 1979 “Gaia, nuove idee sulla’ecologia”.

Chi era James Lovelock_Decennio del Mare
View of the Earth as seen by the Apollo 17 crew traveling toward the moon. ©NASA da Unsplash

Lo studio del cambiamento climatico e le allerte, già più di 50 anni fa

Lovelock non si è dedicato solo all’ipotesi Gaia e al lavoro per la NASA sullo spazio, ma ha trascorso la sua vita a sostenere di intraprendere misure contro la crisi climatica, iniziando molti anni prima che altri ricercatori e attivisti prendessero atto della crisi in corso.

Jonathan Watts, redattore globale per l’ambiente del Guardian, riporta che senza gli studi e le azioni di Lovelock, i movimenti ambientalisti di tutto il mondo sarebbero nati più tardi e avrebbero preso una strada molto diversa. Infatti, negli anni ’60 ha lanciato uno dei primi avvertimenti sul fatto che i combustibili fossili stessero destabilizzando il clima. 

Prima dell’inizio della Conferenza delle Parti di Glasgow (COP26), in un articolo scritto da lui per il Guardian a novembre 2021, in cui qui riportiamo una parte tradotta in italiano, Lovelock ha riferito che:

Non so se sia troppo tardi per l’umanità per evitare una catastrofe climatica, ma sono certo che non ci siano possibilità se continuiamo a trattare il riscaldamento globale e la distruzione della natura come problemi separati. Questa divisione è un errore, come quello commesso dalle università quando insegnano chimica in una classe diversa da biologia e fisica. È impossibile comprendere queste materie in modo isolato, perché sono interconnesse.
Lo stesso vale per gli organismi viventi che influenzano notevolmente l’ambiente globale. La composizione dell’atmosfera terrestre e la temperatura della superficie sono attivamente mantenute e regolate dalla biosfera, dalla vita.

Il riscaldamento globale è causato in gran parte dall’estrazione e dalla combustione di combustibili fossili a partire dalla metà del XIX secolo, i quali rilasciano metano, biossido di carbonio e altri gas serra nell’atmosfera. Questi assorbono il calore radiante e ne impediscono la fuoriuscita dalla Terra, causando il riscaldamento globale.

Gli avvertimenti che un tempo sembravano scenari di fantascienza si stanno ora avverando. Stiamo entrando in un’era in cui la temperatura e il livello del mare aumenteranno di decennio in decennio fino a rendere il mondo irriconoscibile. Potrebbero esserci altre sorprese. La natura è non lineare e imprevedibile, soprattutto in un momento di transizione. 

James Lovelock per il Guardian, novembre 2021

Le ricerche e le posizioni di Lovelock sono state più volte contraddette e pensate come controverse dai colleghi, partendo dall’Ipotesi di Gaia fino al sostegno dell’energia nucleare. Ora molti sono d’accordo con il suo punto di vista.

Chi era James Lovelock_Decennio del Mare
©Markus Spiske da Unsplash

Bibliografia: